Giovedì, presso il Museo della Città di Rovinj-Rovigno è stata inaugurata la terza installazione del ciclo di mostre “Potonuli brodovi / Navi affondate”.
Ricordiamo che al pianoterra del Museo nel corso del mese di aprile sono state inaugurate le mostre dedicate alla barca cucita preistorica di Zambrattia e al naufragio romano presso lo scoglio di Pirusi Grande, mentre da oggi i rovignesi e i loro ospiti avranno l’opportunità di visitare un’altra mostra su questo tema intitolata “Il naufragio di Mijoka: un segreto svelato nel mare di Morter”.
Questa mostra è il risultato della collaborazione tra il Museo della Città di Rovinj-Rovigno, il Museo civico della Città di Sebenico e l’Istituto croato di restauro, ed illustra ai suoi visitatori la variegata cultura materiale del XVI e XVII secolo, la produzione e il commercio dei centri di produzione dell’Europa rinascimentale, la navigazione e le opportunità sull’Adriatico durante questo periodo storico.
L’esposizione “Naufragio di Mijoka” presenta i risultati delle ricerche che si sono svolte dal 2006 al 2012 a sud dell’isola di Morter, sulla secca di Mijoka dove negli anni ’70 sono stati ritrovati i resti di un naufragio dell’inizio del XVII secolo.
Nel corso di cinque campagne archeologiche, è stata esplorata un’area di 96 metri quadrati e sono stati ritrovati numerosi oggetti di valore. Si tratta di prodotti di uso pratico quotidiano, articoli decorativi e gioielli, parti di candelabri in ottone, oggetti in vetro, materiale orafo, nonché monete d’argento e d’oro.
A giudicare dalle firme sui singoli articoli, parte del carico proveniva da centri artigiani europei, come la città tedesca di Norimberga, mentre gli articoli in vetro provenivano da noti laboratori italiani dell’isola di Murano.
Si tratta di merci commerciali trasportate da una nave mercantile veneziana, che nel suo viaggio verso est sarà sicuramente passata davanti a Rovigno. Ma dato che si tratta di un carico alquanto prezioso ritrovato su una piccola nave priva di artiglieria e attrezzatura pesante, è possibile che si tratti dei resti di un veliero di pirati locali o Uscocchi forse attaccato da una galea mercantile veneziana ed affondato con il suo ricco bottino.
Pertanto, davanti a noi si presenta una storia avvincente ed insolita di città lontane, progresso tecnologico, produzione, commercio, spedizioni marittime e schermaglie degli Uscocchi nell’Adriatico, il tutto sospeso nel tempo e nello spazio su un relitto vicino alla secca di Mijoka.
«Il mare croato è davvero ricco di reperti archeologici. Sfortunatamente, per anni questo sito è stato sistematicamente devastato e la maggior parte dei ritrovamenti, soprattutto quelli di inestimabile valore, è finita a far parte di collezioni private all’estero, mentre solo una minima parte è arrivata al Museo di Sebenico dopo che l’Istituto croato di restauro ha iniziato le ricerche. Ecco perché con questa mostra vogliamo sensibilizzare ed educare il pubblico sull’importanza di preservare il patrimonio archeologico sottomarino della Croazia”, ha affermato Marina Lambaša, curatrice del Museo della Città di Sebenico durante l’inaugurazione.
Insieme a lei, la mostra è stata aperta da Elizabeta Rogović, a nome del Museo della Città di Rovigno e dall’archeologa subacquea Vesna Zmaić Kralj a nome dell’Istituto croato di restauro.
A nome della Città di Rovinj-Rovigno partecipato all’inaugurazione il vicesindaco Marino Budicin, il capo dell’Ufficio del Consiglio municipale e del sindaco Maria Črnac Rocco e la caposettore del Settore amministrativo per gli affari sociali Edita Sošić Blažević.
La presentazione della mostra si è svolta senza pubblico ed è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook del Museo. È possibile visitare la mostra è fino al 30 settembre, durante gli orari di apertura del Museo di Rovigno.