Cava di pietra di Monfiorenzo – è patrimonio naturale sotto protezione, vicinissima a Rovigno, lungo la strada per Pola e qualcuno l’ha denominata la cava della fantasia. È un monumento geologico di valore internazionale che ci permette di osservare lo sviluppo genetico della costa istriana.
I numerosi strati testimoniano la presenza di sedimenti fossili costituiti soprattutto da alghe azzurro-verdi. Alghe che assieme al fango, 130 milioni di anni, venivano sospinte verso la costa dalle correnti marine. Al visitatore più attento la cava Fantasia mostra tutta una serie di striature costituite da strati, chiari e scuri, di materiale dolomitico. Inoltre ben visibili sono le fratture provocate dalle dilatazioni e dell’essiccazione del materiale fangoso che si andava sovrapponendo al materiale roccioso già formato. La parte inferiore di questi depositi è stata modellata dalle correnti presenti sotto il livello del mare, la parte superiore invece costituisce il prodotto dell’azione delle maree.
La qualità della pietra del circondario di Rovigno è altissima e ne è la prova il fatto che ancor ai tempi dei Romani veniva usata per la creazione dei sarcofagi. Le cave di pietra del Rovignese, accanto a quelle delle Brioni, sono le più vecchie d’Istria.
Dalle cave di Rovigno veniva estratta la pietra bianca con la quale furono costruiti moltissimi sfarzosi palazzi di Venezia, tra cui vorremmo ricordare il Palazzo dei Dogi, le Procuratie di piazza S. Marco, la chiesa di Santa Maria della Salute e altri noti palazzi di Padova e Ancona. Siti: Mondelaco, sbocco in mare del Canale di Leme e fino a Figarola – pietra dalla particolare struttura geologica. Non meno interessanti sono pure le cave di pietra grigia in zona Montauro, Sarizol, Gustinja e Vestre.