Il parco boschivo di Punta Corrente fu creato tra il 1890 e il 1910 dal conte Georg Hutterott che trasformò una zona agricola in un parco in stile paesaggistico libero, mettendovi a dimora moltissime conifere esotiche. Vicinissimo alla conclusione dei lavori nel parco, il conte Hutterott presentò il suo progetto sul sanatorio climatico “Cap Aureo”, la “Costa del sole dell’Istria”, che avrebbe dovuto diventare una località balneare esclusiva. Prevedeva di costruire le ville per gli ospiti nalla baia di Lone, nel prato presso Scaraba, nella baia presso Punta e a Montravo. L’organizzazione dello spazio, le vie di comunicazione e il verde seguono il piano, dettagliatamente elaborato, per la costruzione degli alberghi, il che è per l’epoca, per il volume e la tipologia delle costruzioni un rarissimo esempio per un ambiente mediterraneo, specie se consideriamo le forme e la ricchezza delle colture introdotte.
A Punta, infatti, sono stati portati direttamente dai marinai, dal Messico, dall’America e dal Giappone alberi rarissimi per l’Europa del tempo, tra cui hanno particolare valore i cedri, piantati in maniera tale da riprodurre una stella ebraica. Grazie a queste opere di rimboschimento Punta Corrente è diventata uno dei parchi boschivi più noti del Mediterraneo, accanto a quello del Lokrum raguseo e del Hamburg di Monaco. Il progetto rimase incompiuto causa la precoce scomparsa di Hutterott, nel 1910.
I conflitti mondiali e gli enormi cambiamenti sociali modificarono le intenzioni iniziali, facendo diventare Punta Corrente un ambiente naturale sotto protezione, ovvero un parco boschivo protetto, rivolto al riposo e alla ricreazione. Punta Corrente fu uno dei generatori dello sviluppo turistico di Rovigno, pur non avendo goduto delle dovute cure e di una manutenzione adatta. L’intera area è stata trascurata per lungo tempo, riversando in uno stato d’abbandono, è stata invasa dalla macchia e si sono persi gli elementi tipici dell’architettura paesaggistica.
Il Piano territoriale e il Piano urbanistico generale cittadini prevedono di restituire al parco il suo aspetto originario, ampliandolo, inoltre, a sud, nella zona di Cuvi, oggetto anche’essa di opere di rifacimento. Parchi di questo genere hanno dimostrato di possedere enormi potenziali per il tempo libero, i bagni di sole e la ricreazione su superfici verdi. Un tempo Punta Corrente era il bagno più frequentato di Rovigno ma considerato che con il passare degli anni, causa l’incuria, si è arrivati ala scomparsa quasi totale dei prati, come è successo pure con i limiti del bosco, i preziosi esemplari esotici e le superfici innondate dal sole, i bagnanti lo hanno abbandonato, scegliendo altre zone di balneazione.
Punta Corrente è diventata parco boschivo e patrimonio naturale protetto nel 1961, in base al decreto dell’Ente repubblicano di tutela dell’ambiente. Vanta una superficie di 52,4 ettari, di cui 12,5 ha sono costituiti da spiagge e 4,5 ha da prati. Si stima che la linea costiera si protenda per ben 5.000 metri, mentre sul lato della terraferma è limitata da 800 metri di muro a secco, abbastanza alto. I percorsi con superficie solida coprono una superficie di 20.000 metri quadri, mentre i sentieri di bosco 5.000 metri quadri. Per quanto concerne le costruzioni a Punta Corrente, il parco è stato dotato di una casetta per il guardiano e una stalla per i cavalli che successivamente è stata adibita a pubblico esercizio. Inoltre, accanto a questo locale è stato costruito un molo che permette alle imbarcazioni di ormeggiare. Il parco boschivo di Punta corrente ospita molta selvaggina, specie caprioli, lepri e fagiani per i quali sono state create diverse mangiatoie.