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31.03.2025

Paliaga: acconsentiamo alla fusione, ma non alla perdita del controllo sul sistema

Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio municipale della Città di Rovinj-Rovigno all’ordine del giorno è stata discussa la proposta di fusione della società Depurazione acque Rovinj-Rovigno s.r.l. alla società Acquedotto Istriano s.r.l. di Pinguente, in conformità con le nuove disposizioni di legge sui fornitori unici dei servizi idrici.

Il sindaco Marko Paliaga ha spiegato che la conclusione sulla fusione ha un carattere formale e che da due anni non si è raggiunto alcun accordo tra le 29 unità di governo locale della zona acquatica. Una sfida particolare è posta dal vecchio contratto sociale, redatto negli anni ’90, che richiede il consenso del 100% per qualsiasi modifica.

“Negli ultimi due anni abbiamo partecipato a numerosi incontri con la società Acque Croate, il Ministero competente e con i rappresentanti della società Acquedotto Istriano. Avevamo anche due squadre di lavoro, una per l’acquedotto, l’altra per la depurazione acque, ma nessuno dei vari tentativi di modificare il contratto sociale ha prodotto i risultati sperati”, ha sottolineato Paliaga.

Ha sottolineato che i disaccordi sono particolarmente pronunciati sulla questione della decentralizzazione, cioè sulla necessità che le filiali mantengano un certo grado di indipendenza nella gestione della rete di drenaggio e di approvvigionamento idrico.

“I sistemi di drenaggio richiedono un elevato livello di competenza e una presenza 24 ore su 24, e il modo in cui viene concepito il collegamento senza un piano, una struttura e un quadro di gestione chiari non è accettabile.” Ha inoltre sottolineato che in alcuni settori la legge non è applicabile alla situazione attuale, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei dipendenti.

“Crediamo che dopo le elezioni locali la situazione diventerà più chiara, perché al momento è tutto molto politicizzato. Emaniamo questa conclusione con l’obiettivo di inviare un messaggio al Ministero della protezione ambientale e alla società Acque croate: in linea di principio siamo acconsentiamo alla fusione, contrariamente a quanto affermato finora”, ha concluso Paliaga.