Con la deposizione di fiori e l’accensione di candele presso la croce centrale del cimitero cittadino di Laste, la Città di Rovinj-Rovigno ha celebrato la Giornata del ricordo delle vittime della Guerra patriottica e la Giornata del ricordo del sacrificio di Vukovar e Škabrnja. A porgere gli onori sono stati il sindaco Marko Paliaga, il vicesindaco David Modrušan, il presidente del Consiglio municipale Emil Nimčević, nonché i rappresentanti dell’Amministrazione cittadina, dei servizi cittadini, delle imprese e delle istituzioni, nonché i rappresentanti dei gruppi dei consiglieri del Consiglio municipale, i rappresentanti del Coordinamento delle associazioni scaturite dalla Guerra patriottica e il Gruppo della 119° brigata dell’EC.
Il sindaco Marko Paliaga ha ricordato che il 18 novembre 1991, dopo un assedio di tre mesi e la quasi completa distruzione della città, si è conclusa la resistenza dei difensori croati a Vukovar. Le tristi statistiche mostrano che durante i combattimenti e dopo che l’occupatore serbo è entrato in città, sono morti circa 550 difensori e 1.700 civili. Circa 8.000 abitanti di Vukovar sono stati portati nei campi di concentramento, mentre altre 500 persone risultano disperse. È stato uno dei più grandi crimini di guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale. 2.000 difensori hanno combattuto contro 30.000 invasori. Lo stesso giorno, il 18 novembre 1991, a Škabrnja, a quindici chilometri da Zara, sessantatré abitanti del posto furono uccisi in un’altra aggressione in tempo di guerra.
“Questo giorno è estremamente importante per la storia croata. La caduta di Vukovar segnò l’inizio della guerra della Croazia per l’indipendenza dall’allora Jugoslavia. Sebbene allora la battaglia sia stata persa, Vukovar è oggi considerata un simbolo di resistenza e di sacrificio che ha portato alla vittoria croata, grazie alla quale la Croazia è diventata uno stato sovrano e indipendente.
Indipendentemente dal passare del tempo, in giorni come questi i nostri cuori sono pieni di tristezza. Non ci resta che chinare il capo e rendere omaggio alla città di Vukovar e di Škabrnja, così come a tutte le persone che si sono sacrificate per noi e per la nostra libertà. Che questi giorni siano un ricordo di quanto siano fragili la pace, la vita e la convivenza. Cerchiamo di rafforzarli con ogni nostra azione”, ha sottolineato il sindaco nel suo intervento.
La commemorazione si è conclusa con la preghiera di padre Matija Koren per tutte le vittime decedute e disperse nella Guerra patriottica.