Nel Museo della Città di Rovigno è stata inaugurata mercoledì sera la mostra “Claustra – Difensori di pietra dell’Impero Romano“.
L’allestimento riprende l’area tra le Alpi Giulie in Slovenia e il Golfo del Quarnero che, in epoca romana, e precisamente nel IV secolo, fu costruito come un sistema di difesa per proteggere l’ingresso della penisola appenninica. I 18 siti che oggi ne presentano i resti oggi si possono rintracciare da Fiume (antica Tarsatica) attraverso Prezid e Babino Polje, in Slovenia attraverso Bloška planota, l’area tra Vrhnika e Ajdovščina (antica Castra) fino a Zarakovac, vicino a Cerkno.
Questo sistema di difesa tardo romano consisteva in parti diverse di mura di pietra, con torri che si adattavano all’aspetto del terreno e quindi utilizzavano con successo il suo potenziale difensivo.
“Il progetto – spiega l’autore dell’allestimento, Josip Višnjić, dell’Istituto croato per il restauro – sottolinea la connessione tra il patrimonio architettonico e culturale del sistema di difesa romano e il suo ambiente naturale al fine di promuovere il potenziale turistico”.
Avviata nell’agosto del 2017, l’iniziativa sarà realizzata entro il prossimo febbraio sotto la guida dell’Istituto pubblico per la protezione del patrimonio culturale della Repubblica di Slovenia. I partner del progetto includono l’Istituto di cultura Ivan Cankar, l’Istituto per lo sport e il turismo Vrhnika, il Museo nazionale della Slovenia, l’Istituto della Repubblica di Slovenia per la conservazione della natura, l’Istituto statale per la conservazione della natura in Croazia, la Regione litoraneo-montana, il Museo di Storia e Marineria del Litorale croato di Fiume, il Museo di storia naturale di Fiume e l’ente turistico del Quarnero.
A rivolgersi al pubblico è stata pure la direttrice f.f. del Museo della Città, Tajana Ujčić, la quale si è detta lieta di poter ospitare la mostra dell’Istituto croato per il restauro proprio nel luogo in cui sono stati scoperti gli affreschi barocchi e altri ritrovamenti che hanno portato a una proficua collaborazione.
La mostra rimarrà aperta fino al 31 ottobre.