La Regione e i sindaci delle città istriane hanno inviato al Governo della Repubblica di Croazia e al Ministero degli esteri e degli affari europei un appello onde raggiungere un accordo con i Governi dei Paesi confinanti di modo da escludere l’Istria dalle misure restrittive che sono state introdotte per gli arrivi dalla Croazia.
Nell’appello è richiesto che le misure vengano applicate in base alla situazione epidemica della Regione. Questo perché, a differenza di altre Regioni della Croazia, l’Istria registra un numero minimo di nuovi casi di contagio da coronavirus.
«Mossi dall’attuale sviluppo degli eventi intorno all’introduzione di misure epidemiologiche restrittive da parte dei Paesi che rappresentano i nostri mercati più importanti, è nostra intenzione segnalare la necessità di intraprendere urgentemente i passi necessari per evitare attività indesiderate e conseguenze negative per la stagione turistica» cita il comunicato inviato ieri al Governo e al Ministero dopo che la Repubblica Italiana ha introdotto l’obbligo dell’esito negativo dei tamponi per il COVID-19. La stessa misura è stata introdotta oggi dalla Serbia, mentre la Slovenia ha annunciato la possibilità d’inserimento della Croazia sulla lista rossa, il che significherebbe l’introduzione di simili misure restrittive.
«Visto che in Istria soggiorna attualmente un grande numero di ospiti provenienti da queste terre, la preoccupazione che tali misure si riflettano negativamente sul nostro turismo è più che giustificata – avvertono i sindaci –. Va ricordato che il bilancio del Paese dipende in gran parte dai risultati nel settore turistico».
«La nostra è una Regione sicura, con ottimi risultati turistici, il che la rende specifica. Non va dimenticato che la situazione che ci aspettiamo a settembre è pur sempre incerta e dobbiamo essere preparati per qualsiasi eventualità, anche in termini finanziari. Appunto per questo lanciamo ancora una volta un appello ai nostri concittadini e agli ospiti a rispettare le misure e le raccomandazioni antiepidemiche. Non lasciamo che a causa del mancato rispetto da parte di singoli individui la nostra Regione perda una fetta della stagione turistica che fino a ieri era garantita e comprometta la stabilità economica del Paese», concludono i sindaci e il presidente della Regione, Fabrizio Radin.