Con la deposizione dei fiori e l’accensione delle candele presso la Croce Centrale del cimitero cittadino Laste, la Città di Rovinj – Rovigno ha commemorato il Giorno del ricordo di tutte le vittime della Guerra d’indipendenza e delle vittime di Vukovar e Škabrnja.
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco Emil Nimčević, la vicesindaca Gianfranca Šuran, Enver Kasa della Sede distaccata del Ministero dei Difensori, i rappresentanti del Coordinamento delle associazioni scaturite dalla Guerra d’indipendenza, della 119ª brigata dell’EC, dell’Associazione dei volontari e veterani della Guerra d’indipendenza della Regione Istriana, i capisettore dell’Amministrazione comunale, i rappresentanti dei club dei consiglieri del Consiglio municipale, dei servizi, delle aziende e istituzioni pubbliche, oltre a numerosi cittadini.
Dopo un minuto di silenzio dedicato alla città di Vukovar, ai suoi abitanti, agli abitanti di Škabrnja e a tutte le vittime della Guerra d’indipendenza, il sindaco Emil Nimčević si è rivolto ai presenti ricordando come, a più di tre decenni da quei tragici eventi, il dolore, la gravità e la tristezza di quei giorni non siano scomparsi, ma restino profondamente impressi nella memoria collettiva.
Ha sottolineato che l’incontro rappresenta un momento di raccoglimento e rispetto per tutti i caduti, veterani e civili, che hanno sacrificato la propria vita, ma anche un’occasione per riaffermare l’impegno comune verso i valori di umanità, dignità, unità e pace.
Ha evidenziato l’importanza di custodire la memoria, affinché i valori della libertà e della pace, conquistati a caro prezzo, rimangano saldi nelle generazioni presenti e future. Il sindaco ha inoltre invitato i cittadini a non dare per scontato il futuro conquistato, ma a costruirlo quotidianamente con responsabilità, empatia e dialogo.
Ha sottolineato la necessità di respingere divisioni dannose e pericolose, e di essere una comunità che unisce e costruisce ponti, anziché muri. In modo particolare, Nimčević ha ricordato tutti i difensori croati, le loro famiglie, le famiglie dei caduti, dei dispersi e dei feriti, e tutte le persone che non sono più con noi, ma che hanno lasciato un’impronta indelebile nei fondamenti della nostra libertà. «Il loro sacrificio deve ispirarci a operare con maggiore senso di giustizia, solidarietà e umanità, affinché la nostra società sia all’altezza della loro eredità».
La commemorazione si è conclusa con la preghiera del parroco, don Mladen Matika, per tutte le vittime e i dispersi della Guerra d’indipendenza.